Il Modellamento degli Ambienti Modificanti
L’ambiente, nell’ambito della Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale, costituisce il terzo elemento fondamentale dell’intero sistema applicativo.
Derivato dalla teoria dell’Esperienza di Apprendimento Mediato, l’ambiente modificante rappresenta per l’individuo quella particolare condizione di esperienza sociale nella quale la propria modificabilità, così come messa in luce attraverso la diagnosi dinamica del Potenziale di Apprendimento (LPAD) e migliorata attraverso l’uso del Programma di Arricchimento Strumentale (PAS), può realizzarsi nel modo più pieno e completo possibile.
Qualsiasi contesto educativo che voglia considerarsi tale, deve possedere ciascuna delle seguenti qualità o caratteristiche:
Fiducioso. Ogni individuo con difficoltà di apprendimento o giovani emarginati, che spesso ci hanno richiesto di investire energie straordinarie per raggiungere livelli superiori di sviluppo, non possono essi stessi mobilitarsi ed investire le energie necessarie per raggiungere quel livello, finché non percepiscono chiaramente un ambiente supportante che crede sinceramente in loro.
Dinamico. L’assenza di una necessità di cambiamento in un ambiente statico priverà l’individuo di una risorsa essenziale, di cambiamento e di motivazione, importanti prerequisiti per il cambiamento.
Flessibile. In un ambiente modificante è permesso ad individui con differenti abilità e differenti bisogni, uguale accesso alle risorse della società.
Eterogeneo. Un ambiente modificante permette un contatto continuo ed interazioni tra individui con livello di sviluppo e personalità diverse. E’ soltanto attraverso l’esposizione dell’individuo con bisogni particolari a stimoli nuovi e non familiari, in un gruppo di pari eterogenei, e grazie alla sua interazione con individui dalle prestazioni di più alto livello che si possono avviare processi di cambiamento significativo.
Individualizzato. Un ambiente modificante deve essere differenziato ed individualizzato, ovvero deve offrire a ciascun individuo, in modo pensato, compiti equilibrati ed adatti al loro grado di sviluppo. Per raggiungere ciò, lungo il processo educativo, si devono integrare interventi individuali e valutazioni dinamiche dei deficit personali così da facilitare la selezione più adatta dei compiti da assegnare a ciascuno.
Paritario. Un ambiente modificante assicura parità di diritti e responsabilità ed al tempo stesso fornisce i mezzi attraverso cui tutti i membri della comunità, compresi quelli con bisogni particolari, possono esercitare i propri diritti ed esercitare le proprie responsabilità.
Impegnativo. Un ambiente modificante è ragionevolmente impegnativo ed impone condizioni di stress positivo a chi deve apprendere con l’intenzione di creare lo squilibrio ottimale alla base di ogni cambiamento e processo di apprendimento.
Valorizzante. Un ambiente modificante attribuisce un valore sociale alla modificabilità, gratificando gli individui che mostrano disposizione al cambiamento e tendenza all’adattamento ai mutamenti della realtà.
Senza un ambiente modificante che fornisce all’individuo le condizioni necessarie per il cambiamento, questi senz’altro non cambia. E questo avalla il pronostico iniziale che esclude qualsiasi possibilità di cambiamento significativo, una sorta di profezia auto-avverante.
Tratto da:
La Modificabilità Umana e gli Ambienti Modificanti di David Sasson