Memorie di Famiglia
I GIOVANI TRAMANDANO LE STORIE DEI NONNI
Ciò dimostra che la Memoria è una cosa viva, non è soltanto una parola o uno scritto ed un qualcosa a cui ciascuno di noi possa accostarsi in un’infinità di modi: pensando, soffrendo, compiendo parallelismi, o anche, più semplicemente, chiedendosi perché e soffermandosi a riflettere.
La trasmissione della Memoria non è qualcosa di ovvio e pone una serie di interrogativi: in che modo trasmettere, da che età un bambino può recepire un evento di tale drammaticità e, soprattutto, quali sono gli eventi che vanno raccontati?
Da una semplice esperienza familiare abbiamo pensato che la lettura delle memorie dei propri nonni possa essere un primo approccio agli eventi bellici; il vissuto dei famigliari può essere un inizio e l’occasione per generare nuove curiosità e domande che avrebbero aperto il dialogo tra le generazioni.
di gravi limitazioni dei diritti degli ebrei e di diffusa propaganda antisemita. In questa opera di ricostruzione delle Comunità importante fu il ruolo dei soldati della Brigata Ebraica rimasti allo scopo in Italia. E’ il momento in cui gli ebrei italiani diventano sionisti. Ma questi anni dell’immediato dopoguerra sono anche quelli del passaggio in Italia delle displaced persons, i sopravvissuti ai campi in attesa di emigrare in Palestina, privi di un luogo in cui tornare. E le coste italiane
sono per molti di loro il punto di partenza verso un’emigrazione clandestina, l’alyiah bet, che è vista con
simpatia dagli italiani, a cui i portuali di Genova, di La Spezia, di Trieste danno sostegno e concreto aiuto,
ricomponendo almeno in piccola parte la frattura determinatasi nel 1938 fra gli italiani ebrei e gli altri
italiani.
Le memorie degli ebrei italiani, e di quelli stranieri che attraversano il Paese o vi si stabiliscono, portano
traccia di questo momento ancora confuso, fitto di difficoltà e contraddizioni, ma fondamentale sia per la
ricostruzione del mondo ebraico italiano sia per quella dell’Italia tutta.
Memorie di Famiglia ha attualmente il patrocinio di UCEI, MEIS, CDEC e Progetto Memoria ed il contributo della Fondazione Museo della Shoah e l’Associazione Figli della Shoah
Memorie di Famiglia e le scuole
L’ingresso di “Memorie di famiglia” nelle scuole ha dimostrato che il vincolo familiare tra testimoni e discendenti che raccontano è vincente per il meccanismo che porta a stimolare il dialogo intergenerazionale e di cui molti ragazzi risultano affascinati. L’obiettivo del Pitigliani è quello di coinvolgere un numero sempre maggiore di scuole, insegnanti e soprattutto giovani che dai nostri documenti, dalle nostre storie e dalla loro lettura possano riuscire ad entrare nella microstoria. A questo proposito queste le linee di sviluppo di memorie di Famiglia nelle scuole
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Formazione degli insegnanti attraverso un nuovo progetto.
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Supportare le scuole che vogliono organizzare un progetto sul giorno della memoria basato sulle testimonianze raccolte tramite memorie di Famiglia cliccate qui;
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Se volete contribuire con una testimonianza, se avete una storia da raccontare e volete partecipare alle prossime edizioni di Memorie di Famiglia cliccatte qui, vi contatteremo presto.
Il Pitigliani con questo progetto è pronto a sperimentare e dar voce a diversi meccanismi idonei a supportare le scuole ad elaborare e diffondere documenti o scritti che assolvano alla funzione del “ricordare”, dando voce alle “Memorie di famiglia” in progetti specifici.
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* La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, Ricerca e istituti Culturali.