SUORA MAMMA E SUORA BABBO
interprete Arianna Ninchi
violinista Rav Haim Fabrizio Cipriani
inserti video e voci off Ottilia Anselmi, Giordana Tagliacozzo, Lucilla Franchetti, Giacomo Ceccherini Silberstein, Tommaso Ceccherini Silberstein
oggetti scena/im. digitali Rosalba Balsamo
video Francesco Cordio-Francesco Di Trapani
ufficio stampa Lucilla Franchetti
testo e regia Francesco Suriano
consulenza storica Francesca Ceccherini Silberstein – Miriam Lea Reuveni – Pier Vittorio Ceccherini – Raffaella Di Castro – Beatrice Pizzichetti.
Prenotazione obbligatoria
OFFERTA MINIMA 10 EURO
3275890801 – eventi@pitigliani.it
Il Pitigliani – Via Arco de’ Tolomei 1 (Trastevere)
Suora Mamma e Suora Babbo è la storia della vita di Susanna Silberstein Trevisani in Ceccherini.
Susanna Silberstein ci lascia nel 2020 durante il primo lockdown in Italia a Roma. Questo testo è stato scritto per ricordare la vita di colei che è stata una sopravvissuta all’Olocausto e perché la casualità degli eventi ha fatto sì che, dopo appunto 77 anni, anche Susanna non abbia potuto avere un funerale così come i suoi genitori, sua sorella Elena, suo fratello Riccardo, i suoi nonni, i suoi zii, tutti perseguitati e uccisi per il fatto di essere ebrei.
Suora Mamma e Suora Babbo, da cui il titolo, sono le due suore francescane che per tre anni, hanno cresciuto Susanna in un convento di Firenze, dove era stata nascosta dai suoi genitori, nella speranza che almeno lei si salvasse come poi è accaduto. Successivamente Susanna è stata accolta da un’altra donna, Libera Trevisani, la sua madre adottiva e da Marcella Treves, la “zia”. La Treves, in realtà era una grande amica di Libera Trevisani e soprattutto rappresentante della Delasem di Firenze, l’associazione ebraica che si è occupata appunto delle adozioni dei bambini riusciti a sopravvivere al terribile eccidio da parte dei nazi-fascisti.
La storia percorre settantaquattro anni e racconta la vita di Susanna Silberstein, questo il cognome dei suoi genitori, che solo dopo anni scoprì non esistere più, della madre adottiva Libera e di suo marito, Pier Vittorio Ceccherini, che, dopo la nascita dei suoi due figli Tullio e Francesca, l’ha aiutata in questo lungo e doloroso percorso alla scoperta di quella vita che aveva praticamente dimenticato e soprattutto messo da parte.
Suora Mamma e Suora Babbo racconta di come decine di donne: Libera… Edit… Marcella… Elena… Lea… Cornelia… Leonida… Madre Superiora… Suora Babbo… Suora Mamma… Angelica… Francesca… sono riuscite ad aiutare Susanna: “Io ho avuto solo donne che mi hanno difeso, donato affetto, letizia, supportato, cullato, amato, gioito”. Il titolo Suora Mamma e Suora Babbo in qualche modo evoca anche la frase di Papa Francesco :“La consacrata è madre, deve essere madre e non zitella”. * Quando Susanna Silberstein andò per la prima volta in Israele, a Gerusalemme nello Yad Vashem lesse una frase che divenne per lei un insegnamento: “Non sarai morto invano se i figli dei tuoi figli si ricorderanno di te”.
Lo spettacolo è una sorta di monologo in cui la protagonista, interpreta non solo Susanna ma a volte anche gli altri personaggi narrati creando a volte dei veri e propri dialoghi, talvolta sarà il musicista a dare voce ad alcuni personaggi, cosi come le immagini e le voci off.
L’attrice protagonista è Arianna Ninchi, figlia e nipote d’arte. E’ stata diretta tra gli altri da: Arnaldo Ninchi, Antonio Calenda, Ennio Coltorti e molti altri. Il violinista è Haim Fabrizio Cipriani. Rabbino, violinista, direttore dell’ensemble Il Falcone, membro de Il Giardino Armonico. Le immagini video sono brevi filmati con materiale di repertorio e scene costruite appositamente da Francesco Cordio e Francesco Di Trapani. Gli oggetti di scena e le immagini digitali sono di Rosalba Balsamo.