Fra il XIV e il XVIII secolo si scatena in molta parte d’Europa una vasta caccia alle streghe, diretta nei primi secoli dall’Inquisizione medioevale, poi in massima parte dai poteri laici. La Spagna, la Provenza, la Francia l’Inghilterra e la Germania, in misura minore l’Italia, sono il teatro principale di questa ondata di persecuzione, che raggiunge il suo apice nella Germania fra la seconda metà del Cinquecento e la prima metà del Seicento.
A partire dal Trecento, l’accusa di stregoneria, equiparata a quella di apostasia in quanto adorazione del demonio, ricade sotto la giurisdizione inquisitoriale. Solo dopo i primi decenni del Seicento, l’Inquisizione romana adotterà a questo riguardo una posizione molto più morbida, giungendo a mettere in crisi l’idea stessa di “stregoneria” e di conseguenza la persecuzione, che nel frattempo sarà tuttavia, fino alla metà del Settecento circa, portata avanti dai governi laici.
Nel corso, oltre a dare una panoramica dell’ondata persecutoria nei vari paesi, si intendono affrontare alcuni problemi specifici, quali la credenza nella stregoneria nel mondo ebraico, il rapporto tra la caccia alle streghe e la persecuzione antiebraica nel Medioevo, il peso dell’antifemminismo nell’ideologia e nella pratica della persecuzione, il ruolo dei sostenitori dell’innocenza delle streghe fino all’Illuminismo, il progressivo estinguersi dell’ondata persecutoria.
Il corso si articolerà in 5 incontri su Zoom dalle 18.00 alle 19.30 a partire da mercoledì 8 febbraio 2023.