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Giornata Europea della Cultura Ebraica 2022


In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (GECE) che quest’anno propone il tema “Rinnovamento” e che si svolgerà in tutta Europa il 18 settembre 2022, Il Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani ha deciso di dedicare la giornata alla presentazione del pensiero e della vita del prof. Reuven Feuerstein, psicologo clinico dello sviluppo e cognitivo, ideatore del Metodo Feuerstein, dedicato al potenziamento delle capacità mentali, basato sul principio che l’intelligenza non è un fattore stabile e immodificabile, ma passibile di evoluzione.

Il lavoro proposto da Reuven Feuerstein, che si basa sulla teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale (MCS), ha rappresentato, nei primi anni ’50 del 1900, un elemento innovativo che ha però poi trovato sempre più conferme e accoglienza sia nell’ambiente medico che dell’educazione: operatori e famiglie. 

“L’equilibrio fra l’essere e il divenire”

“La ricerca di una continuità culturale attraverso le modalità di trasmissione/ricezione può essere stabilita in funzione dei due bisogni elementari, per quanto antagonisti, che animano ogni essere vivente, in particolare l’essere umano: innanzi tutto il bisogno di esistere, dunque di continuare ad essere oggi ciò che si era ieri e ad essere domani ciò che si è oggi, conservando la propria identità attraverso i cambiamenti che si producono fuori e dentro di noi, ma che non hanno alcun effetto sulla continuità essenziale.
Da un altro lato il bisogno di vivere, che attinge alle fonti di un processo costante e continuo di cambiamento.”

R. FEUERSTEIN, Enseigner, Apprendre, Comprendre, sous la direction d’Alain Bentolila, Les entretiens, Nathan, 1994.

Domenica 18 settembre 2022 al Pitigliani

Ore 10.00 – 11.30
Percorso Feuerstein: esposizione guidata di pannelli illustrativi 

11.30 – 13.00
Tavola rotonda

SALUTI:
Rabbi Dr. Rafi Feuerstein

RELATORI:

Jael Kopciowski – Psicologa psicoterapeuta, trainer Feuerstein internazionale, Presidente CRESCI – Abitare il futuro

ABSTRACT:

Reuven Feuerstein ha abitato il futuro.

Le sue idee, l’impostazione delle sue proposte, il suo modo di agire hanno anticipato di decenni quanto oggi le neuroscienze stanno appurando sui meccanismi della mente umana, non ultima la profonda consapevolezza dell’unità mente/corpo, affettivo/cognitivo, emozionale/razionale.

Il suo abitare il futuro è basato su un passato antico, ma vivo e attuale, dinamico e proiettato in avanti: la cultura ebraica che lo caratterizza e che caratterizza il Pitigliani, luogo in cui ci troviamo.

Rinnovamento: dal passato al futuro passando per un presente produttivo e coinvolgente. L’equilibrio tra l’essere ed il divenire.

Marina Rodocanachi – Medico fisiatra e neurologa – Il pensiero Feuerstein: esperienze di apprendimento mediato tra clinico ed educativo

ABSTRACT:

Dopo aver illustrato brevemente l’esperienza dell’équipe del Centro Vismara, tra il clinico riabilitativo e l’educativo, verrà presa in considerazione la realtà riabilitativa e familiare dei bambini con disabilità complessa e bisogni intensi di assistenza e cure con particolare riguardo agli aspetti dell’inclusione e della partecipazione.

Questo tema, approfondito dal progetto europeo ENABLIN (2014-2016), ha portato negli anni successivi ad una riflessione sui bisogni a partire dall’ascolto di famiglie, giovani adulti con disabilità e professionisti.

Emerge il bisogno di saper cogliere ed ampliare i segnali anche minimi di interazione per mediarli anche oltre il contesto in cui la persona vive e di agire sulla società civile per modificare la percezione della disabilità.

Si parlerà di come, alla luce della teoria della modificabilità cognitiva strutturale, poter dare risposta ai bisogni emersi mediando il concetto di disabilità nei confronti della società civile e di una possibile progettualità con un orizzonte rivolto “OLTRE la disabilità”.

Jo Lebeer – Medico, con specializzazione in riabilitazione cognitiva e valutazione dinamico-interattiva del potenziale di apprendimento secondo Feuerstein, professore emerito negli studi della disabilità della Facoltà di Medicina dell’Università di Anversa, Belgio – Interazione cervello-gene-ambiente e mediazione: il modello SECEM 

ABSTRACT:

La teoria di Feuerstein della Modificabilità Strutturale Cognitiva (MSC), l’Esperienza di Apprendimento Mediato (EAM) e il concetto di “Ambiente Modificante”, sono adesso confermati nei risultati delle neuroscienze, cioè nella teoria della plasticità ecologica e l’epigenesi. I concetti “feuersteiniani” della “mediazione” e la “modificabilità” sono profondamente radicati nella cultura ebraica: l’individuo è sempre capace di imparare, sempre capace di modificarsi, nonostante qualsiasi ostacoli come un danno cerebrale o condizioni sfavorevoli nella vita che impediscono l’apprendimento. Questa teoria l’abbiamo visto confermata centinaio di volte nella pratica, lavorando con bambini a adulti con un disturbo dello sviluppo o un danno cerebrale. La plasticità ecologica è una teoria neuroscientifica relativamente recente: si tratta della capacità del sistema nervoso, in particolare il cervello, di adattarsi ai danni, di compensare danni, di ricreare connessioni. Anche dopo la nascita il cervello continua a modificarsi, sotto l’influenza dell’attività dentro l’ambiente. Grandi Premi Nobel di origine ebraica come Rita Levi-Montalcini e Gerald Edelman ne sono alla base. L’epigenetica è una nuova area di ricerca, che studia l’effetto dell’ambiente sulla decodificazione del codice genetico, l’ADN, oppure “l’espressione dei geni”.  Con questa teoria si può spiegare perché la modificabilità – cioè la capacità di imparare in modo strutturale- rimane possibile anche se ci sono anomalie genetiche, ma c’è bisogno di un ambiente arricchendo. “L’ambiente arricchendo” è un termine delle neuroscienze, indicando che gli animali stanno crescendo in condizioni stimolanti, dove hanno molto da fare. Questo stimola la creazione di connessioni tra i neuroni. Un ambiente arricchendo umano vuole dire un ambiente dove c’è molta mediazione, da quale fanno parte anche le relazioni umane, con molti aspetti affettivi-emozionali. In questo senso, educatori (genitori, inseganti) contribuiscono veramente alla crescita del cervello.  La teoria di Feuerstein SCM e EAM è già “vecchia” di 70 anni, ma dovrebbe essere un po’ modernizzata. Ecco la ragione perché presentiamo il modello “SECEM”: modificabilità strutturale- ecologica – cognitiva – emozionale[1].

[1] Lebeer, J., Rosas, R., Lovati, V., Robles, C., Podda, E.G., Patruno, D., Zippel, G. (2019), Mediating Children with Developmental Disabilities: towards an MLE Network Theory. In: Tan, O.S., Chua, B, Wong, I.Y, Advances in Mediated Learning Experience for 21st Century Education, Singapore: Cengage, 53-72

Alessandro Cosentino – Specialista in medicina fisica e riabilitazione – La mediazione di competenza: Oltre le capacity verso l’agency

ABSTRACT:

In ambito clinico ed educativo storicamente si è posto l’accento sull’importanza di intervenire sulla capacità, sia valutata in positivo sia in negativo. Le capacità sono la conseguenza delle menomazioni e si esprimono come modificazioni delle funzioni e delle strutture corporee. Per questo motivo le capacità sono delle potenzialità che, assieme all’apporto in positivo o in negativo dei fattori contestuali, determineranno i funzionamenti nelle attività e nelle partecipazioni. La mediazione si pone come intervento strategico a livello  dell’interazione tra la persona e i fattori contestuali. Va da se che per il progetto abilitativo e educativo è importante considerare le opportunità fornite dall’ambiente e sostenere il punto di vista della persona sia in termini di autostima che di autoefficacia. La percezione delle proprie capacità diventa determinante nei processi di modificabilità cognitiva e strutturale delle persone con disabilità, attraverso una sorta di attribuzione di senso che viene data all’esperienza, sottolineando l’importanza della cognizione incarnata. Nel lavoro educativo e riabilitativo la mediazione diventa lo strumento fondamentale per favorire la percezione di capacità e di efficacia legate alla sfera del proprio fare, mentre l’autostima personale riguarda il giudizio di valore e la stima nella sfera dell’essere della persona. L’obiettivo finale della mediazione si concretizza nel favorire lo sviluppo dell’agentività, intesa come voglia di agire le proprie capacità indipendentemente dagli esiti. I traguardi raggiunti a livello di capacità, opportunità offerte e potenziamento dell’agentività retroagiscono in senso circolare sulla persona, sulla famiglia e sull’ambiente, favorendone i funzionamenti.


Tilde Iadeluca – Psicopedagogista e formatore metodo Feuerstein – Metodo Feuerstein: ali per la mente

ABSTRACT:

Il mio intervento “Metodo Feuerstein:  ali per la mente” avrà  come argomento la presentazione di una esperienza scolastica dalla quale emergono gli elementi di  flessibilità, la capacità di elaborazione e  di problem solving  dei miei alunni.
Ho proposto fin dalla prima classe della scuola primaria  il Programma di Arricchimento strumentale del prof Reuven Feuerstein, in cui c’è una grande attenzione all’aspetto delle domande, che accompagnano  al cambiamento e alla consapevolezza perché attivano la mente e spingono verso l’azione; quindi rappresentano la cornice di autonomia entro cui si apre la possibilità per i ragazzi di prendere in considerazione gli elementi da elaborare.

Simona Zarfati – Applicatore Feuerstein, formatore 1° livello – Il Metodo Feuerstein al Pitigliani – Il progetto AttivaLaMente

ABSTRACT:

Il Metodo Feuerstein è entrato al Pitigliani nel 1998 e non ne è più uscito.

Ha cambiato innanzitutto noi, giovani educatori, il nostro modo di ascoltare, pensare progettare ed operare, poi i programmi educativi.

La centralità della Mediazione, la fiducia nel cambiamento e la visione di una prospettiva ottimistica hanno rappresentato da quel momento il mood guida delle nostre attività, favorendo la nascita di un programma nuovo e trasversale a progetti esistenti: AttivalaMente, volto al recupero e al potenziamento delle abilità  di apprendimento, sociali, cognitive ed emotivo-relazionali dei nostri ragazzi;

Un programma che lavora per far emergere le risorse individuali di ogni bambina e bambino e che valorizza i punti di forza. Un progetto che negli anni è cresciuto, si è dotato di un staff qualificato, ha creato una rete con scuole e servizi territoriali nell’interesse di quei bambini un tempo ritenuti “Irrecuperabili”.

MODERA:

Fiorella Castelnuovo – Insegnante e formatore Senior Metodo Feuerstein

Il Pitigliani – Via Arco de’ Tolomei 1 (Trastevere)
Ingresso libero

E’ possibile seguire l’evento da remoto

Info e richiesta link Zoom: eventi@pitigliani.it – 3275890801

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