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Memorie di Famiglia


Quando non ci saranno più dei testimoni diretti, e purtroppo quel giorno non è molto lontano per ragioni anagrafiche, come faremo?

Dal 2012 il Centro Pitigliani di Roma si riempie di famiglie in occasione del Giorno della Memoria.

Il Pitigliani ha offerto una risposta a questo interrogativo grazie all’impegno di più generazioni che ogni anno decidono di condividere e ricordare una loro storia di vita: quella di chi ha scritto e raccontato quanto oggi deve essere tramandato, facendo sì che la Memoria non sia soltanto una parola, ma un qualcosa a cui ciascuno di noi possa accostarsi in un’infinità di modi: pensando, soffrendo, compiendo parallelismi, o anche, più semplicemente, chiedendosi perché e soffermandosi a riflettere.

Ogni anno giovani e meno giovani si incontrano così, per ricordare gli anni della Shoà in modo particolare, celebrando, non in maniera formale, ma in maniera intima, raccontando le storie di famiglia, trasformandosi, loro stessi, in testimoni.

Lo scopo di questo progetto è il trasferimento della memoria alle nuove generazioni, memoria che sembra fluire spontaneamente per merito di questo processo di partecipazione che unisce nonni, genitori e nipoti e che culmina nella lettura delle Memorie. Il vincolo di discendenza esistente tra autore/protagonista del documento e il giovane lettore carica il racconto di empatia e attribuisce nuova autenticità al vissuto.

La lettura delle testimonianze dei propri familiari, da parte dei ragazzi, consente di analizzare in profondità ciò che è accaduto alla singola famiglia nel periodo della guerra, e di acquisirne piena consapevolezza. La lettura in pubblico rappresenta quindi un canale di trasmissione molto importante: è un modo per dare voce anche alle persone che oggi non possono più raccontare, un modo per mantenere viva la memoria e trasmettere le emozioni che i testimoni degli orrori della guerra hanno voluto raccontare nel tempo, le tragedie che si sono preoccupati di tramandare, affinché non venissero dimenticate.

Il volume con le testimonianze, che viene pubblicato ogni anno, rappresenta un valido supporto per chi ricerca documentazione che aiuta a conoscere i fatti.

Il Pitigliani, con il patrocinio di UCEI, MEIS, CDEC e Progetto Memoria , con il contributo della Fondazione Museo della Shoah e l’Associazione Figli della Shoah, ha presentato la dodicesima edizione di

MEMORIE DI FAMIGLIA – I GIOVANI TRAMANDANO LE STORIE DEI NONNI

Quest’anno le testimonianze online, dedicate alle storie di donne ebree italiane, sono state raccontate da 18 lettori 

Condotto da NANDO TAGLIACOZZO

Consulenza storica a cura di ANNA FOA

Accompagnamento musicale di EMANUELE LEVI MORTERA EDUARDO HUBERT e MARCO VALABREGA

Con la partecipazione straordinaria di MARCO BONINI

Guarda la diretta della dodicesima edizione

Guarda la diretta dell’undicesima edizione

Guarda la diretta della decima edizione:

Volumi Memorie di Famiglia

Memorie di Famiglia e le scuole

La trasmissione non è qualcosa di ovvio e pone una serie di interrogativi: in che modo trasmettere, da che età un bambino può recepire un evento di tale drammaticità e, soprattutto, quali sono gli eventi che vanno raccontati? 

Da una semplice esperienza familiare abbiamo pensato che la lettura delle memorie dei propri nonni possa essere un primo approccio agli eventi bellici; il vissuto dei famigliari può essere un inizio e l’occasione per generare nuove curiosità e domande che avrebbero aperto il dialogo tra le generazioni.

L’ingresso di “Memorie di famiglia” nelle scuole ha dimostrato che il vincolo familiare è molto importante per il meccanismo che porta a scoprire e stimolare il dialogo intergenerazionale, ma altrettanto importante deve essere il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di giovani che dai nostri documenti, dalle nostre storie e dalla loro lettura entri nella microstoria; capisca che gli ebrei che sono stati espulsi dalle scuole, deportati nei campi, si sono dovuti nascondere, che erano individui, con un’identità, delle aspirazioni e dei desideri comuni ai loro coetanei; ciò per comprendere la drammaticità dell’ingiustizia vissuta da un’intera generazione e la pericolosità delle ideologie che non garantiscono l’esercizio dei diritti democratici.

Il Pitigliani con questo progetto è pronto a sperimentare e dar voce a diversi meccanismi idonei ad elaborare e diffondere documenti o scritti che assolvano alla funzione del “ricordare”, dando voce alle “Memorie di famiglia”.

Avete una storia da raccontare e volete partecipare alle prossime edizioni di Memorie di Famiglia?

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